La Via della Seta diventa (anche) un percorso gastronomico. Nel nuovo titolo della collana Leggere è un Gusto, Carla Diamanti, giornalista esperta di turismo, rilegge Il Milione trasformandolo in un percorso di viaggio ricco di curiosità, scoperte e ricette di piatti tradizionali.
Ci sono luoghi che superano le connotazioni geografiche, che non conoscono confini e che per il loro potere evocativo sono cristallizzati nell’immaginario di tutti noi. Uno di questi è la Via della Seta, il lungo tracciato che per secoli ha attraversato universi culturali segnando la strada a carovane, merci e culture.
Un libro di viaggio, aneddoti, curiosità e ricette che ho scritto rileggendo il Milione di Marco Polo e avventurandomi con lui lungo la Via della Seta. Il risultato è un vero e proprio giro del mondo: naturalmente c’è la Giordania con le tradizioni beduine e il dolce di Ramadan, ma ci sono anche Siria, Israele e Palestina, Iran, Egitto, Marocco, Uzbekistan, Mongolia, Cina, Indonesia, Malesia, Giappone.
«Marco Polo ne fu uno dei protagonisti – ci racconta Carla Diamanti – a lui dobbiamo le rivelazioni del Milione e il racconto di popoli e tradizioni sconosciute. Molte di queste persistono nelle fisionomie dei popoli, nelle loro lingue e – soprattutto – nella loro cucina. Benvenuti allora in questo viaggio gastronomico sulle tavole del Milione!».
Carla Diamanti rilegge Il Milione trasformandolo in un percorso di viaggio ricco di curiosità, scoperte e ricette di piatti tradizionali e ci porta A tavola con Marco Polo! Condividi il TweetCarla Diamanti è giornalista, Travel Coach® e docente. Curiosa di tradizioni locali, da anni esplora il Vicino Oriente senza mai stancarsi. Per Il leone verde ha curato Iraq. Diecimila anni in Mesopotamia di Gilles Munier e, durante il periodo della pandemia, ha coordinato il progetto Safar: una serie di tour virtuali, in diretta, nei luoghi a lei più cari. Vive a Parigi.
Guida letteraria e gastronomica, A Tavola con Marco Polo rilegge il testo classico utilizzando una chiave nuova, quella della cucina, che diventa lo strumento per esplorare gli orizzonti di un territorio vastissimo.
Precetti e abitudini alimentari diventano lo spunto per curiosare fra le pieghe culturali di popoli che hanno vinto le distanze e creato ponti invisibili. «Le ricette, raccolte intervistando uomini e donne che aprono le loro cucine e accolgono i lettori alle loro tavole, diventano l’esempio concreto di come le contaminazioni culturali superano i confini politici e geografici».