Fuga d’estate a Livigno

Fuga d’estate a Livigno

Agosto e settembre sono i mesi migliori per conoscere senza la neve Livigno, il paese più alto d’Italia e uno dei pochi in Europa ad avere sede a oltre 1800 metri di altitudine. Proprio per sfuggire alla calura estiva e respirare aria pulita Livigno diventa in estate la meta ideale che si raggiunge in poche ore dalle maggiori città del nord. Va da sé che una delle attività più gettonate sia la passeggiata lungo  sentieri ben segnalati.

Le escursioni intorno alla Val Alpisella sono quelle che garantiscono una combinazione di accessibilità e prospettiva panoramica migliore. In vista della Cima la Casina e del Monte Sumbraida, ben sopra i tremila, si devono seguire le indicazioni per i laghi di Cancano e di San Giacomo. Costeggiandoli sino al termine si trovano buone possibilità di parcheggio. Accanto al ponticello sull’Adda la straduccia risale lentamente la Val Alpisella a tornanti fino a incontrare le sorgenti dell’Adda e con un’ora di cammino si può arrivare al passo di Val Alpisella a quota 2285 in un panorama che richiederà tempo per essere immortalato. La discesa può essere fatta sul sentiero che disegna il versante opposto dove si incontrano anche sorgenti che scaturiscono dal sottosuolo.

Chi ama fotografare pascoli immensi e divertirsi in mountain bike, dal parcheggio può raggiungere l’Alpe Trela seguendo le indicazioni. Al termine del percorso funziona durante i mesi estivi l’agriturismo Rini, che serve piatti valtellinesi. Ma i sentieri di montagna sono davvero tanti, con oltre 1500 km da camminare passo dopo passo e adatti a tutte le preparazioni, dal più semplice a quello più impegnativo. Per gli amanti degli alpeggi e del buon formaggio c’è da mettere in programma la Valle delle Mine, che si raggiunge partendo dai 1900 metri di Pont da l’Al e salendo subito di quota. Interessanti pannelli a bordo del sentiero permettono di conoscere la flora e la fauna alle diverse altitudini.

Quando il bosco si squarcia, in lontananza si ammira il ghiacciaio del Bernina e dopo 40 minuti si raggiunge l’Alpe delle Mine (2141 metri) e dopo qualche saliscendi ci si rifocilla telecamera alla mano all’Agriturismo Mine (2192 metri). Ritagliata su misura per famiglie con bambini sembra invece la passeggiata che organizza tra prati e sentieri l’Agriturismo la Tresenda in compagnia di alpaca e lama al cospetto di cime che superano i tremila. Una di queste, Cima Lac Salin, domina il laghetto della Blesaccia e i pastori lo ricordano come un luogo dove le vacche non si abbeveravano per la salinità delle acque, mentre le capre gradivano questa fonte così… diversa. Oggi porta il nome di Lac Salin uno degli hotel più prestigiosi di Livigno. Ci pensa il profondo orgoglio montanaro della famiglia Giacomelli a rendere esplicito il legame della struttura con il territorio circostante con la profusione di legno nelle camere e negli spazi comuni, nella possibilità di attraversare a piedi scalzi un verdissimo prato ricco di erbe spontanee, nei trattamenti agli aromi balsamici che rilassano i muscoli grazie agli oli essenziali contenuti nelle erbe alpine utilizzate i per i massaggi. Un omaggio alla montagna che si percepisce anche durante il ricco buffet della prima colazione, composta da formaggi, burro e latte locali oltre a pane e salumi ispirati alla tradizione. È un’iniziativa che coinvolge gli alberghi livignaschi quella che passa sotto il nome di TAST (Tradizione Alpina Senza Tempo, ma anche assaggio in dialetto) e vede in prima linea proprio il Lac Salin.

All’interno di Lac Salin si trova persino un ristorante che fa l’occhiolino alle nuove mode che si riflettono nel primo ristorante che propone cucina vegetariana e vegana su queste montagne, la Stua da Legn. L’abilità del cuoco Andrea Fugnanesi fa dimenticare in questo bell’angolo tutto legno che ci si sta nutrendo senza la buona carne locale: dai ravioli ripieni di patate al rosmarino e polvere di funghi conditi con crema di funghi agli spaghetti alla brace con umami di cardoncelli e zabaione di Grana Padano DOP. Al Lac Salin Bar & Terrace vanno in onda i piatti classici, con i pizzoccheri valtellinesi in primo piano. Proposte carnivore invece al Bistrot dell’Hotel Concordia con i tagli pregiati di animali cresciuti a Livigno o provenienti dalle aree più quotate per gli allevamenti in Europa. All’interno dello stesso hotel, il ristorante Stua Noa offre una cucina gradevole e dedicata ai gusti forti come gli gnocchi di mais affumicati e fritti con formaggio locale stagionato, sciroppo di pino e polvere di cùgol, lo spinacio selvatico estivo. L’ampia e puntuale cantina garantisce on ogni locale abbinamenti sempre azzeccati. La famiglia Giacomelli è inoltre proprietaria del Gruppo Lungolivigno, che opera nel settore alberghiero, della ristorazione e della moda con negozi di alto profilo sulle vie del passeggio di Livigno e il personale è sempre disponibile e pronto a risolvere necessità extralberghiere (lungolivigno.com).

Al rientro a casa passaggio obbligato per quasi tutti da Trepalle. Qui vale la pena dedicare del tempo alla cultura che si sta lasciando alle spalle al Museo etnografico, aperto fino al 31 agosto. Si scoprono usi e costumi di Livigno e dintorni con una curiosa sezione dedicata all’attività di contrabbando, che ha caratterizzato il passato delle famiglie livignasche. Nascerà il desiderio di visitare Livigno anche in inverno (museolivigno.it).

2560 1707 Riccardo Lagorio
Inizia a scrivere...