Uno svedese, un cinese, una coppia di ragazzi provenienti dal Canada e Singapore oltre a due sud coreani sono i vincitori del Lexus Design Award 2023, il concorso internazionale che premia designer emergenti.
La Casa automobilistica giapponese Lexus, brand di lusso del gruppo Toyota, da 11 anni promuove un interessante concorso che vuole valorizzare le idee dei giovani designer, attenti alle questioni sociali. In quest’ultima edizione si sono proposti 2.068 candidati in rappresentanza di 63 Paesi diversi, e la giuria ha voluto premiare quattro progetti. Si va da un habitat mobile che cattura la nebbia e la trasforma in acqua potabile a un umidificatore non elettrico stampato in 3D e realizzato con rifiuti ceramici riciclati, passando per un puzzle 3D che aiuta le persone ipovedenti a conoscere l’ambiente fisico e un packaging di abbigliamento che si scioglie in acqua e agisce come un detergente in grado di rimuovere qualsiasi sostanza chimica dai vestiti.
Fog-X dello svedese Pavels Hedström è un habitat mobile espandibile che ha la capacità di raccogliere la nebbia per produrre 10 litri di acqua potabile al giorno. Può essere utilizzato per raccogliere l’acqua in ambienti aridi in tutto il mondo, dove l’acqua è scarsa ma necessaria.
Hedström ha iniziato la sua carriera come architetto dopo aver conseguito il Master in Architettura e ambienti estremi presso la Royal Danish Academy – Architecture, Design Conservation. Esplora come affrontare in modo olistico gli ecosistemi esistenti.
Print Clay Humidifier del cinese Jiaming Liu è un umidificatore sostenibile in argilla stampata in 3D realizzato con rifiuti ceramici riciclati. Può stare da solo o essere utilizzato contro un muro o una finestra, rendendolo adatto a piccoli spazi. La costruzione dalla forma unica aumenta l’assorbimento d’acqua con un design funzionale ed elegante.
Liu è un designer industriale che si concentra sul portare nuove prospettive nella vita quotidiana delle persone. Attualmente sta esplorando il design interculturale e sostenibile. È nato in Cina, dove ha conseguito la laurea triennale e ha recentemente conseguito un master presso la Folkwang University of the Arts.
Touch the Valley ideato dalla coppia Vincent Lai (Singapore) e Douglas Lee (Canada) che da anni lavorano negli USA nel Temporary Office è puzzle topografico 3D può essere ricomposto da persone ipovedenti facendo combaciare i pezzi adiacenti del contorno. Il processo di ricomposizione del puzzle li aiuta a percepire e incoraggia l’esperienza del mondo fisico attraverso il tatto.
Temporary Office è un team di progettazione composto da Lai e Lee, laureati presso l’Università della California, Berkeley. Il team ha lavorato su progetti che attraversano i confini dell’architettura, dello spazio pubblico, della conservazione e del design del prodotto. Con una forte attenzione alla ricerca storica e agli antecedenti, Temporary Office cerca di rispondere in modo costruttivo alle esigenze in continua evoluzione del nostro ambiente in modo razionale e allo stesso tempo giocoso.
Zero Bag dei sud coreani Kyeongho Park & Yejin Heo è una nuova confezione di abbigliamento con detersivi di carta a fantasia attaccati alla plastica idrosolubile. Dopo aver ricevuto i vestiti avvolti in una Zero Bag, le persone dovrebbero lavare sia i vestiti che la borsa in lavatrice prima di indossarli per la prima volta. Ciò riduce i rifiuti di imballaggio non necessari e rimuove eventuali sostanze chimiche dai vestiti.
Park e Heo sono studenti che si specializzano in design industriale presso il campus ERICA della Hanyang University, in Corea del Sud. Si preoccupano di problemi sociali e ambientali ed esplorano soluzioni incentrate sull’utente attraverso il design.
I vincitori sono entrati in un programma trimestrale che li vedrà collaborare con quattro creatori di livello mondiale: Marjan van Aubel, Joe Doucet, Yuri Suzuki e Sumayya Vally. Questo processo mira a perfezionare le loro idee e a sviluppare i relativi prototipi delle loro proposte. Tra i mentori Marjan van Aubel (38enne olandese designer del sole) ha sottolineato: “Viviamo in tempi difficili, in cui il design che creiamo per il futuro deve essere considerato in termini di fruibilità negli anni a venire. Vale a dire, sarà adatto, pratico e possibile? Spero di dare loro una prospettiva a prova di futuro. Per i talenti creativi emergenti questo è un trampolino di lancio per la loro carriera. Sono entusiasta di farne parte”.
Quest’anno non ci sono stati italiani tra i vincitori, mentre tra i giudici del concorso troviamo la “nostra” l’architetto Paola Antonelli (59 anni, Sassari) inserita nella lista delle cento persone più influenti del mondo dell’arte dalla rivista Art Review. Antonelli è stata docente presso l’Università della California, Los Angeles dove ha insegnato storia e teoria del design. Nella primavera del 2003, ha iniziato a tenere un corso di teoria del design presso la Graduate School of Design dell’Università di Harvard. Ha anche tenuto conferenze su design e architettura in Europa e negli Stati Uniti e ha fatto parte di diverse giurie internazionali di architettura e design. Nel 1994 è assunta dal MoMA di New York come Associate Curator.