Nasce il Camper Smart Worker, il nomade digitale dei futuro

Nasce il Camper Smart Worker, il nomade digitale dei futuro

Nasce il Camper Smart Worker, il nomade digitale dei prossimi anni. Il nomadismo digitale, infatti, sta divenendo un fenomeno sempre più inclusivo. Questo stile di vita e di lavoro non interessa più soltanto giovani, influencer, content creator o freelance che lavorano nel mondo del marketing e dell’information technology, ma interessa sempre più persone di tutte le età con competenze e background professionali e personali molto diversi tra loro.

Vademecum pratico per il camper smart worker – Il camper diventa una soluzione ottimale per lavorare da remoto: l’importante, affinché non diventi un’esperienza stressante, è saper considerare alcuni aspetti fondamentali nella scelta del mezzo da acquistare o noleggiare e le sue specifiche tecniche. Ecco un vademecum pratico a cura di Assocamp per un camper o van a prova di smart working:

Disposizione degli spazi: la dinette, zona soggiorno, diventa il fulcro dello spazio lavorativo e deve essere spaziosa, luminosa ed equipaggiata con prese elettriche e accessi USB. I modelli con letti a scomparsa sono da preferire per l’amplificazione degli spazi. Il camper offre un contesto lavorativo ristretto che, col passare delle ore di lavoro, può creare disagio; amplificarlo mantenendo l’ordine e sfruttando questa tecnologia è un’ottima soluzione.

Autonomia energetica: un aspetto da non sottovalutare, soprattutto per i momenti di sosta libera e di marcia. Prevedere una seconda batteria servizi per aumentare il numero di Ampere e ricaricarla, insieme alla prima, con pannelli solari di adeguata potenza permette di viaggiare tranquilli e consente di tenere accesi schermi e dispositivi per lungo tempo, Anche optare per un impianto con batterie al litio consente una certa autonomia.

Spazi extra per lavorare all’aperto: stare tutto il tempo chiusi in camper a lavorare non farà sentire nessuno in vacanza! Portare con sé tavolini, sedie, cuscini ergonomici e multiprese consentirà l’utilizzo degli spazi esterni in maniera congeniale alle attività lavorative. Bisogna però tenere sempre a mente che tendalini e tavoli non possono essere allestiti ovunque, se non in aree autorizzate o nelle soste in aree consentite in mezzo alla natura. La scelta di un van rispetto a un camper consente maggiore facilità di posteggio per le dimensioni ridotte, ampliando notevolmente le possibilità di sosta.

Connettività: portare con sé un hotspot portatile con connettività 5G e un amplificatore di segnale per massimizzare la connessione è fondamentale. Esistono applicazioni per cellulare che consentono di controllare in anticipo la copertura di segnale del territorio in cui ci si sta recando. Vi sono aree di sosta attrezzate con Wi-Fi e prese elettriche o spazi all’aperto confortevoli per fermarsi a lavorare.

Coibentazione: scegliere un mezzo con una buona coibentazione termica per garantire un posto di lavoro confortevole è un aspetto da non trascurare. D’estate, infatti, potrebbe essere necessario dover stare sotto il sole per ricaricare le batterie con i pannelli. In generale è molto utile avere a bordo un termometro per il monitoraggio della temperatura interna al veicolo e del frigorifero, che consenta di rilevare immediatamente se qualcosa nella regolazione termica non sta funzionando a dovere.

Stabilità: sostare su una superficie completamente piana non è scontato. Difficilmente la postazione di lavoro sarà confortevole se non ci si avvale di strumenti di compensazione del dislivello del terreno. È possibile utilizzare dei cunei in plastica, ma per una sosta più confortevole è possibile adottare sistemi di sollevamento e stabilizzazione che automatizzano questo indispensabile processo da fare a ogni sosta, soprattutto nelle aree verdi.

Un nuovo approccio, quindi, al tempo lavorativo e alla sua dimensione più legato alla scoperta, al dinamismo e al contatto con la natura. Basti pensare che il “camper smart worker” può avvicinarsi con il “proprio ufficio” a clienti e collaboratori, organizzando un tour in cui i trasferimenti consentano l’ottimizzazione del lavoro.

1920 1080 Filippo Teramo
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