Il desiderio di vedere tutto il vedibile è innato in qualunque viaggiatore. Ma bisogna tener presente che Tokyo, la Capitale nipponica, è una megalopoli di quasi 14 milioni di abitanti per circa 9000 km2 di estensione. Impossibile pensare di visitarla tutta, soprattutto se si hanno a disposizione pochi giorni. Meglio concedersi degli spazi per vivere la città da “flaneur”, termine francese reso celebre dal poeta Charles Baudelaire per indicare un uomo che ama vagare senza fretta, percorrendo itinerari casuali e assaporando emozioni nell’osservare.
Ecco alcuni consigli per godersi una metropoli diversa e per sentirsi in sintonia con lo spirito della cultura giapponese che ha molti insegnamenti da offrirci per essere in equilibrio con noi stessi e con il mondo che ci circonda.
Perdersi nei quartieri
Appena pochi minuti dopo essere arrivati a Tokyo, è forte la sensazione di profondo rispetto del popolo giapponese nei confronti del prossimo. Per le strade, nel traffico, nei luoghi pubblici il silenzio regna sovrano. Niente clacson di auto, nessuna chiacchiera al cellulare, la gente parla con un tono discreto, le lunghe code sono ordinate. Girare a piedi, tenendosi a sinistra, è un piacere, come pure perdersi per le strade dei numerosi e variopinti quartieri. Oltre ai celeberrimi Shibuya, dove si trova l’incrocio pedonale più conosciuto al mondo incorniciato di colorate insegne al neon, Ginza, famoso per le numerose boutique d’alta moda e Roppongi, animato da bar e club aperti fino a tarda sera, non bisogna perdere Harakuju che conquista con gli stravaganti negozi di abbigliamento vintage e le numerose opere di street art. Yanaka con le sue antiche botteghe di artigianato che ci riportano indietro di un secolo, Nippori, quartiere più popolare, dove oltre a templi antichi poco frequentati dai turisti, ha sede la Nippori Textile District, una via lunga un km di negozi di tessuti e stoffe tradizionali.
Tokyo a ritmo lento. Il desiderio di vedere tutto il vedibile è innato in qualunque viaggiatore. Condividi il TweetIndispensabile per perdersi nella città senza perdersi davvero, il pocket wifi. Consiste in un router portatile che si affitta dall’Italia, si ritira in aeroporto all’arrivo e si riconsegna alla partenza sempre in aeroporto. Consente di essere sempre collegati alla rete e di poter quindi consultare in ogni istante le preziose mappe online senza spendere un capitale.
Passeggiare nel verde
Progettati secondo principi di estetica e simbolismo, i giardini giapponesi sono vere e proprie opere d’arte. Anche in una città sovrappopolata come Tokyo, ci sono numerosi parchi dove prendersi una pausa e rigenerarsi entrando in armonia con la natura e i suoi profumi. Un gioiellino da non perdere è il Rikugien Garden, un raffinato giardino raccolto intorno a un laghetto, al cui interno si trova anche una piccola e storica casa da tè che serve il tradizionale matcha (tè verde denso) accompagnato da deliziosi dolcetti colorati. In primavera imperdibile il parco Ueno con i suoi viali delimitati da oltre mille ciliegi in fiore. Seduti su una panchina, osservando gli abitanti che si godono la vegetazione circostante, è facile incontrare curiosi artisti di strada che con una spugna e un secchio d’acqua dipingono sulla strada simboli, animali e segni zodiacali. Suggestivo e rilassante il parco del santuario shintoista Meiji. Un consiglio: andateci poco prima dell’orario di chiusura, si evita la folla di turisti e si respira una magica atmosfera di spiritualità al calar del sole.
Shopping ai mercatini dell’usato
Sono l’occasione per trascorrere qualche ora a contatto con gli abitanti di tutte le età, lontano dai classici circuiti turistici. Si possono trovare pregiati pezzi di antiquariato, abiti usati, oggetti curiosi sempre con una storia da raccontarci che possono diventare originali souvenir con un occhio alla sostenibilità e al portafoglio. Oltre a contribuire al concetto di riciclo e riutilizzo, contrastano l’idea di spreco, tema sensibile per i giapponesi che da sempre preferiscono aggiustare piuttosto che buttare. Basta pensare al Kintsugi, l’antica tecnica che consiste nel riparare oggetti di ceramica utilizzando l’oro per saldare insieme i frammenti. Uno dei più frequentati è l’Ohi Racecourse Flea Market che si svolge nel parcheggio dell’ippodromo, un week-end al mese.
Approfittare dei trasporti pubblici
La rete della metropolitana è capillare con le sue 9 linee per 195 km, utilizzate da oltre 7 milioni di passeggeri al giorno, puntuale ed efficiente come tutti i servizi giapponesi. Copre ogni angolo della città e consente di spostarsi velocemente da un capo all’altro a meno di un Euro e 50 centesimi a tratta. Per vedere la parte più moderna della città, costellata di grattacieli progettati dai più famosi architetti nipponici come Kenzo Tange e Tadao Ando, solo per citarne alcuni, vale la pena un viaggio sulla Tokyo Monorail, il treno monorotaia che sfreccia sopraelevato lungo il fiume Sumida, sfiorando gli edifici della città. Inconsueto e curioso anche il tragitto sul tram elettrico in stile milanese della linea Toden Arakawa, attiva dal 1911, che per 12 km attraversa quartieri poco conosciuti, ma altrettanto affascinanti.
Immergersi nella cucina giapponese
La pausa pranzo consente di ricaricarsi dopo lunghe camminate e offre l’opportunità di conoscere più a fondo il paese che si sta visitando. Ogni locale ha un’atmosfera speciale, che sia un ristorante stellato o una bottega che propone street food, senza contare che l’offerta gastronomica nipponica è ampia e variegata. Dai takoyaki, polpette di polpo fritte, al tonkatsu, ottima cotoletta di maiale impanata, dagli udon, tagliolini in brodo, fino al più conosciuto ramen, sono solo alcuni piatti della tradizione culinaria che vale la pena assaggiare. Una menzione speciale merita Kanda Matsuya, un minuscolo ristorante dal sapore antico aperto dal 1884. La sue specialità sono i soba, tagliolini di grano saraceno ancora oggi tirati a mano davanti ai numerosi commensali. Vengono serviti caldi o freddi con un brodo leggero, uova, verdure, pesce e carne, accompagnati da un bicchiere di tè verde. Per assaporare il pesce più fresco della città bisogna recarsi al mercato ittico Tsukiji. Dai rivenditori di street food che affollano le brulicanti stradine intorno al mercato ai piccoli ristoranti più o meno eleganti che servono sushi, la scelta è ricca e per tutte le tasche.
Sorseggiare un drink in compagnia
Golden Gai è un allegro distretto del quartiere Shinjuku caratterizzato da stretti vicoli costellati di minuscoli bar. Minuscoli nel vero senso della parola perché la maggior hanno lo spazio per accogliere solo 6-8 persone. I locali, posti sia a livello strada, sia ai primi piani sembrano normali stanze di casa piuttosto che ambienti per la consumazione di bevande, la differenza sta nelle numerose e colorate insegne per lo più dipinte a mano. Ogni bar ha il suo stile e la sua atmosfera, ma un unico leitmotiv: la socializzazione. Impossibile, tra un drink e l’altro, non chiacchierare con gli altri ospiti, giapponesi o stranieri, ma anche con lo stesso proprietario anche se probabilmente non avrà un inglese fluente. Da provare il Jazz Bar, con una vasta selezione di whisky oltre al classico sakè, accompagnato dalla musica in sottofondo.
Una gita fuori porta
Anche se si è programmato un soggiorno nella sola Tokyo, sperando di tornare e di visitare il resto del Giappone quanto prima, è consigliato organizzare almeno una gita nei dintorni della città. Esistono mete interessanti nel raggio di un paio d’ore. Seduti comodamente su un pullman o su un treno, magari proprio il mitico Shinkansen, il treno proiettile che viaggia a circa 320 km orari, si possono osservare mille aspetti della quotidianità giapponese, dalle machiya, le tradizionali case in legno, agli imponenti boschi di bambù selvatico, agli affascinanti paesaggi della campagna che circonda la città.
Le mete più apprezzate sono Kyoto, l’antica capitale del Giappone, nota anche come la città dei mille templi, famosa per i santuari, palazzi imperiali, giardini, riti fedeli alle tradizioni e il monte Fuji. Il vulcano alto 3776 m lambito da un cappello di neve è una delle tre montagne sacre del paese, tanto che gli shintoisti considerano doveroso un pellegrinaggio almeno una volta nella vita. Entrambe le destinazioni sono facilmente raggiungibili dalla città, ma è sempre consigliabile prenotare il viaggio sui mezzi di trasporto locali via Web, qualche giorno prima della data prevista.
Tornare a casa con qualcosa di speciale
Un appunto personale. Ho sempre amato viaggiare, non da cieca turista ma con gli occhi aperti su quello che il luogo e i suoi abitanti mi possono trasmettere. Di questa parte del Giappone ho incredibilmente amato l’efficienza, i silenzi, il proverbiale rispetto per gli altri del popolo giapponese, la riservatezza, il gusto per l’estetica. Oltre a pochi oggetti, qualche busta di tè matcha, una teiera raku e un paio di jeans giapponesi, che ho trovato anche in un negozio di corso di Porta Ticinese a Milano, il mio souvenir più prezioso è il ricordo di un viaggio che mi ha insegnato tutto questo.
Nella Vibes Gallery potrete sfogliare alcune immagini che ho scattato per i miei ricordi e, chissà, per la voglia di tornarci!